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CROWDFUNDING, COME GESTIRE (E LANCIARE) UNA CAMPAGNA

Quando si parla di crowdfunding con i progettisti, è bene definire azioni e obiettivi vista l’estrema flessibilità e la poca conoscenza dello strumento. L’assenza di una definizione di regole “universali” che garantiscono il successo dell’iniziativa, determina alcune criticità nella gestione della raccolta fondi dal “basso”: ogni campagna ha una sua storia, caratterizzata da strategie che a volte risultano vincenti, altre fallimentari. Nonostante ciò, noi di Laboriusa cercheremo di aiutarvi nella realizzazione della campagna e nell’elaborazione del piano editoriale, cercando di evitare gli errori più diffusi che potrebbero compromettere il vostro progetto.

1. A cosa servono i fondi?

È importante riflettere sull’obiettivo da raggiungere, specificando il modo in cui verranno utilizzate le donazioni effettuate sulla piattaforma www.laboriusa.it: l’acquisto della cucina del Home Restaurant, le mattonelle per il pavimento dell’Albergo Etico o le parrucche da donare alle donne in trattamento chemioterapico sono alcuni esempi dell’impiego dei fondi raccolti.

Inoltre consigliamo, nel momento della definizione del budget, di non alzare troppo l’asticella: è bello affermare insieme alla propria community di aver raggiunto o addirittura superato il traguardo.

2. Bastano i social o no?

I social network giocano un ruolo primario nella viralizzazione della campagna e provocano quell’effetto moltiplicatore, quel passaparola virtuale utile ad allargare il proprio bacino di potenziali donatori. Tuttavia, come afferma Ivana Pais esperta del settore “molti pensano che sia sufficiente mettere online un’idea per avere successo. Ma chiaramente non è così»: la comunicazione online dev’essere accompagnata sempre da attività offline come eventi, convegni, incontri e presentazioni. Parlate con i vostri amici e parenti della vostra iniziativa, siate i primi a coinvolgerli e a spingere le loro donazioni.

3. Idea bellissima, piacerà a tutti

Sembra banale ma in realtà concretizzare la propria idea non è facile, anzi richiede molte attenzioni. A volte la natura del progetto può non essere compatibile con la raccolta fondi online, magari perché non riesce a creare quel legame empatico con il pubblico oppure perché non è stato compreso dal donatore l’obiettivo da raggiungere. Il crowdfunding è storytelling e per questo riteniamo che sia importante saper raccontare la vera storia che c’è dietro il vostro progetto, attraverso contenuti chiari e fruibili. Video creativi, immagini, interviste, presentazioni vi aiuteranno a far aprire il cuore della community, attraverso il coinvolgimento diretto e “caldo” dei veri protagonisti del progetto.

4. Non ho bisogno di conoscere i donatori

Errore. Capire i propri interlocutori è un passo che bisogna compiere nella realizzazione della campagna: “Quali bisogni devono essere soddisfatti? Chi sono e come si comportano?” sono solo alcune delle domande alle quali il progettista deve saper rispondere prima del lancio del progetto sulla piattaforma. Se non sai con chi parli come puoi ottenere un loro riscontro effettivo?

Piccole ed essenziali “regole della casa” per potenziare il pubblico, posizionare sul web l’associazione e i suoi scopi sociali, ma soprattutto realizzare gli splendidi progetti che hanno bisogno di sostegno.

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