Un giornale di strada è una pubblicazione periodica realizzata da una redazione composta da persone senza dimora che provvedono poi anche alla vendita del giornale. In Italia i primi giornali di strada sono nati nella prima metà degli anni novanta. Rappresentano un’importante opportunità per gli esclusi e gli emarginati. Un giornale può dare voce a storie sconosciute, gettare una luce su vite che altrimenti rimarrebbero nell’ombra, e contribuire a modificare luoghi comuni, etichette e pregiudizi che spesso vengono attribuiti agli emarginati
La Sicilia ha dovuto attendere fino a oggi per vedere la nascita della prima esperienza del genere, si tratta di TeleStrada press
il primo, e anche l’unico “giornale di strada” siciliano che mira a integrare “giornalisti” senza dimora, che grazie a questo strumento possono riscoprire la voglia di vivere, di lavorare, di condividere esperienze, passioni, valori.
La redazione di TeleStrada press è ospitata dalla casa di accoglienza “Locanda del Samaritano” gestita dai Missionari Vincenziani di Catania.
L’idea di realizzare un mensile di strada, nasce dall’esigenza di fornire alle persone senza dimora che fanno parte del progetto un’occasione di riscatto sociale e di riabilitazione al lavoro, oltre che di espressione personale.
Il gruppo della redazione si occupa di redigere gli articoli pubblicati sul giornale: gli argomenti vertono soprattutto sul mondo della solidarietà e del sociale, ma su TeleStrada press si parla anche di cronaca da un punto di vista privilegiato, quello della strada.
I “redattori di strada”, così si sono autobattezzati, sono in grado di raccontare le delicate situazioni di disagio con la sensibilità di chi vive sulla propria pelle la stessa situazione. Sono quindi giornalisti attendibili e competenti. Sono dunque cronisti veri, che attraverso la loro voce e le loro strorie, comunicano, informano, trasferiscono al mondo messaggi di speranza.
[…] per restituire dignità, promuovere lavoro, dare voce agli emarginati, condividere passioni.Qui il link al crowfounding. […]