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Legalità di razza sui Nebrodi

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Un progetto che intreccia legalità e sviluppo; etica e agricoltura; lotta alla mafia e voglia di riscatto. Sulla scia di “Quel fresco profumo di libertà” di cui parlava Paolo Borsellino, i giovani di Troina (Comune in provincia di Enna) hanno deciso di riprendersi il loro territorio, valorizzando migliaia di ettari di boschi situati nel cuore dei Nebrodi, fino ad oggi oppressi e occupati dai poteri forti dell’illegalità.

Una storia iniziata nove secoli fa, quando il Gran Conte Ruggero fece di Troina la prima capitale normanna di Sicilia. Accolti dalla popolazione cristiana, i Normanni decisero di donare ai troinesi migliaia di ettari di boschi che per secoli hanno costituito una risorsa vitale per la comunità. Il carbone scaldava i rigidi inverni, la legna serviva a costruire gli arnesi da lavoro, l’abbondante selvaggina sfamava le bocche nei momenti di scarso raccolto, le acque pure delle sorgenti dissetavano nelle calde estati, i ricchi pascoli rifocillavano gli armenti.

Un legame plurisecolare tra la comunità e il bosco che nei decenni passati è stato rescisso pensando di costruire un modello di sviluppo alternativo all’agricoltura.

Lasciato al proprio destino, per troppo tempo questo ingente patrimonio naturalistico è andato a finire nelle mani della criminalità. “Attraverso la gestione illegale dei boschi e grazie ai cospicui incentivi che la Comunità europea eroga all’agricoltura – spiegano i rappresentanti dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale, istituita dal Comune per la conservazione e il miglioramento del patrimonio di valore scientifico, sociale, culturale ed economico – la mafia ha infatti lucrato ingenti risorse finanziarie senza creare sviluppo e occupazione nel territorio. Per fortuna, negli ultimi anni l’azione di legalità portata avanti dal Comune di Troina ha permesso di sottrarre alla criminalità organizzata migliaia di ettari di bosco e la comunità ha compreso che quel prezioso dono dei Normanni può rappresentare davvero una straordinaria leva di sviluppo per il territorio dando la possibilità alle nuove generazioni di trovare qui le opportunità per costruire il proprio futuro, senza scegliere la triste via dell’emigrazione”.

Ma per farlo c’è bisogno di uno sforzo corale e soprattutto di una mobilitazione civica che coinvolga “dal basso” le tantissime forze sane della nostra società che non si sono rassegnate all’oppressione mafiosa ma che invece vogliono partecipare attivamente al riscatto di questa terra riportando sui Nebrodi una ventata di energia, entusiasmo, legalità e sviluppo.

Il progetto di valorizzazione dei boschi demaniali sottratti alla mafia prevede, infatti, la creazione di un sistema di allevamento di razze in via di estinzione in un ambiente incontaminato, la produzione ecocompatibile e la trasformazione di materiale legnoso ricavato dalla pulizia del bosco e la realizzazione di un “Geo Resort” da un’antica caserma rifugio situata nel cuore dei Nebrodi per la fruizione turistica della più grande area protetta della Sicilia.

Tutto ciò permetterà a circa 60 giovani ragazzi del territorio di trovare occupazione attraverso una gestione etica e consapevole del bosco che colora di verde Troina. Attraverso la campagna di crowdfunding sarà possibile portare avanti questo ambizioso progetto. Le somme raccolte serviranno ad acquistare 20 asini ragusani e 20 cavalli sanfratellani, contribuendo a salvare queste specie in via di estinzione, a realizzare delle aree attrezzate, a recuperare la rete dei rifugi per una fruizione ecosostenibile dei nostri boschi attraverso piccoli interventi e ad acquistare idonee attrezzature per le attività sportive ed escursionistiche a contatto con la natura.

Tutto questo non è un sogno, ma una realtà che giorno dopo giorno, grazie al vostro supporto si sta concretizzando.

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